Il flauto ben temperato Volume 1 Per ascoltare; Per visualizzare la copertina completa; Per visualizzare alcune pagine interne. Volume 2 Per ascoltare; Per visualizzare la copertina completa; Per visualizzare alcune pagine interne. Scrivono della seguente opera i flautisti: 19th January 2017 Hello Riccardo, Thank you so much for the lovely books. Very impressive. I think they are both very good and am sure they will find a place in the teaching world. They are great and beautifully produced and all you need is to get lots of people buying them and using them. I would be happy to recommend them. James Galway “Innanzitutto apprezzo l’impegno atto a migliorare le biblioteche di noi flautisti con un prodotto TUTTO italiano. Molto chiaro negli obiettivi da raggiungere, ritengo che il libro sia davvero esaustivo e che riesca a colmare le lacune presenti negli analoghi testi di tecnica attualmente in commercio. Decidere di utilizzare, fin dai primi anni di studio, il testo completo in ogni sua parte, permette sicuramente di ottenere un “trend” uniforme, così da creare le basi per una vera e propria scuola flautistica. La stesura dei volumi merita, assolutamente, la più ampia divulgazione!” Antonio Amenduni, vincitore di numerosi concorsi, ha collaborato con prestigiose orchestre tra cui: E.C.Y.O., Wiener, Opera” di Roma, Berliner Philharmoniker, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro alla Scala di Milano. E’ titolare della cattedra di Flauto presso il Conservatorio di Musica di Foggia . “Una delle cose che faccio studiare di più ai miei allievi sono le scale e gli arpeggi, oltre gli esercizi sul suono. Trovo questo metodo ricco di idee per poter affrontare questo studio spesso considerato noioso, in maniera fantasiosa, divertente e produttiva. Lo trovo un valido e completo Vademecum da affiancare ai testi già esistenti inerenti lo studio giornaliero. Ne consiglio uno studio attento.” Andrea Oliva, primo flauto solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma, ha collaborato con la Berliner Philharmoniker, con la Bayerische Rundfunk, con l’Orchestra da Camera di Monaco, la Bamberger Symphoniker e la Chamber Orchestra of Europe. E’ docente principale di Flauto presso il Conservatorio della Svizzera Italiana, Lugano “Questo testo è un valido supporto per lo studio tecnico, è semplice da utilizzare e ben strutturato. Affronta con innovazione le difficoltà tecniche che si incontrano nello studio quotidiano del flauto. L’esperienza pluridecennale del M° Riccardo Rinaldi e la sua capacità compositiva hanno dato vita a un testo che cura non soltanto l’aspetto tecnico ma anche quello melodico, rendendo questi esercizi – divisi per ambito- gradevoli e mai ripetitivi, un toccasana nell’ambito degli studi giornalieri.” Roberta Zorino, diplomata con lode all’età di 15 anni, allieva di sir James Galway, premiata in diversi concorsi nazionali ed internazionali, ha collaborato con alcune orchestre tra cui: il Maggio Musicale Fiorentino, Haydn di Bolzano, Regionale Toscana, Pomeriggi Musicali di Milano, Comunale di Bologna, Filarmonica Toscanini e Cherubini. Descrizione e finalità dell’opera: IL testo nasce dalla constatazione che, tuttora alcune tonalità, in special modo quelle con molte alterazioni, vengono quasi completamente ignorate. Basti come esempio una breve statistica: sommando gli esercizi di due opere didattiche in uso da oltre un secolo nei Conservatori come i 4 Hugues duetti op. 51 e i 3 Kohler op. 33, solamente 3 hanno almeno 5 alterazioni in chiave rispetto ai complessivi 115 esercizi: meno del 3%, rispetto al 40 % dovuto per uguaglianza di trattamento. E la situazione, ad esclusione degli studi di diploma del vecchio ordinamento, non è tanto diversa per gli altri libri adottati nell’intero corso di studi. Tale scelta didattica ha determinato in generazioni di flautisti una certa insicurezza nel trattare con queste tonalità un po’ “misteriose” e antipatiche. Per invertire questa tendenza ho deciso di proporre una serie di esercizi che dedicasse lo stesso spazio a tutte le tonalità per acquisire, con la pratica, uguale sicurezza e confort tecnici in ognuna di esse. Da qui, in omaggio al grande compositore tedesco, il titolo del presente libro. “Il flauto ben temperato” non è un metodo; al suo interno mancano elementi specifici riguardo all’emissione del suono e alle tecniche di respirazione; non è presente una gradualità nella difficoltà degli esercizi proposti. Per tutti questi aspetti si rimanda ad altri testi e alle competenze dell’insegnante preparatore. La presente raccolta di esercizi, suddivisa in brevi capitoli e in due volumi, mira essenzialmente a due obiettivi: permettere allo studente, attraverso la pratica dei seguenti esercizi, di affrontare senza timori la terza ottava, e rendere più agevole la lettura e l’esecuzione musicale in ogni tonalità. Il I volume è suddiviso in una brevissima parte introduttiva riguardante la preparazione del suono seguita da una proposta per la riattivazione muscolare di ogni singolo dito. Una parte successiva, più ampia, è dedicata allo studio delle scale e degli arpeggi. Nel II volume la parte centrale è rivolta allo studio degli abbellimenti; ma brevi capitoli sono dedicati anche allo studio degli intervalli, al cromatismo, al triplo colpo di lingua, alla flessibilità del suono e agli armonici. In entrambi i volumi non sono previsti freddi patterns su cui applicare le varie alterazioni e neppure lunghi studi melodici. Si considerano, invece, piccoli moduli musicali facilmente memorizzabili, destinati ad essere trasportati in tutte le tonalità e, spesso, fino all’estrema tessitura dello strumento. Il beneficio che si può trarre da questi brevi esercizi consiste nel fatto che, memorizzato il primo breve elemento, non essendo necessaria la lettura di ogni singola nota (poiché si tratta di trasporre la stessa cellula), il musicista può concentrarsi su aspetti quali la precisione tecnica, l’omogeneità del suono, l’equilibrio della frase, l’eventuale irrigidimento muscolare, la correttezza nella postura, o altro. Studiare in tal modo può rappresentare un’ottima occasione per avviare un processo di auto-ascolto. Analizzando se stessi nell’atto del suonare, attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza, non possono che migliorare le proprie condizioni generali di approccio allo strumento e alla partitura musicale. Vorrei, in ultimo, precisare che il testo, fin dalla sua ideazione, possiede un tratto di originalità. Ogni esercizio, infatti, nasce dall’invenzione estemporanea e non da una trattazione scientifica. Il sottoscritto, cioè, in mancanza di libri a disposizione, nell’intento di correggere alcune proprie imprecisioni tecniche, si è ritrovato ad inventare spontaneamente alcune sequenze di note, scale e arpeggi, frammenti di frasi ornate con abbellimenti, nonché piccoli moduli costituiti da poche battute facilmente trasponibili nelle diverse tonalità. Realizzati nell’arco di diversi anni, appuntati anche in foglietti sparsi, questo materiale, consistente in brevi moduli musicali, è stato recentemente riordinato per formare una raccolta unitaria. Molti di essi sono semplicemente cellule ritmico-melodiche trasposte in tutte le tonalità, ma in alcune di esse si ravvisa ancora la freschezza dell’estemporaneità. Non si può negare che note lunghe, scale, cromatismo, abbellimenti, ecc., evochino un senso di pesantezza e di noia, e che spesso rappresentino solo un peso quotidiano. Anche il sottoscritto, come probabilmente ogni flautista, si è preparato suonando scale ed esercizi di tecnica sui noti metodi di studio. Mai avrebbe pensato che l’argomento potesse diventare tanto interessante e quasi divertente. Eppure…