J.S. Bach – Partita in la minore

Adattamento per 4 flauti in do
(oppure 3 flauti in do e un flauto contralto)

 

 

E’ sempre sconsigliabile mettere le mani su partiture di autori del passato. In questo caso trattandosi di J.S.Bach, il genio della musica barocca, il divieto potrebbe ritenersi assoluto. Creare un adattamento in stile barocco di un brano come la Partita a moll risulterà a molti azione sciocca e presuntuosa. Per di più l’arrangiamento che ne è derivato, non certo esente da errori in quanto a stile e forma, susciterà non poche perplessità agli esperti.

La scelta di trasformare un capolavoro eterno in un quartetto di flauti è dettata principalmente dal desiderio di svelare le armonie delineate dal flauto. Nella realizzazione del quartetto esse, in gran parte “sommerse” o solamente accennate, gradualmente prendono forma, sostengono lo strumento solista e, finalmente una sconosciuta bellezza derivante dalla perfetta evoluzione della linea melodica, può emergere e illuminare a sua volta di più chiara luce lo stesso cammino del primo flauto.

A buon ragione si può obbiettare che il fascino della musica per strumento solo consiste proprio in questo: fornire un quadro incompleto, accennare, lasciare intuire, creare un clima di sospensione nel quale ogni ascoltatore può dare spazio alla propria immaginazione.

Credo che, nonostante l’intromissione di una mano estranea, il valore artistico di un’opera così alta non si possa ritenere ridimensionato. Anzi, questa versione della Partita a moll permette ai flauti aggiunti spesso armonizzati con note medio-acute, di confrontarsi con la necessità di permettere sempre al 1° flauto di emergere.

Infine, proporre l’adattamento per quartetto di flauti di una melodia estremamente nota, consente ad ogni strumentista di attingere ad uno stile musicale già “collaudato”, per quanto la libera esecuzione del flauto solo, in questa versione polistrumentale, debba essere necessariamente limitata per consentire agli altri membri del gruppo di adeguarsi alle continue fluttuazioni del ritmo.